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In libreria – La propensione dell’Africa per una transizione energetica a zero emissioni nette

Un volume di Samuel Chukwujindu Nwokolo*, Anthony Umunnakwe Obiwulu** e Paul C. Okonkwo***

Redazione

Pubblicato a fine 2024 per i tipi di CRC Press, il volume di oltre 350 pagine intitolato “Africa’s Propensity for a Net Zero Energy Transition” esamina il contesto globale e le dinamiche peculiari della transizione energetica in Africa, sottolineando il ruolo strategico che il continente può svolgere nel panorama mondiale. Sebbene l’Africa contribuisca per meno del 3% alle emissioni globali di diossido di carbonio, è altamente esposta agli impatti dei cambiamenti climatici. Questa vulnerabilità è ulteriormente aggravata da sfide strutturali come la scarsa accessibilità energetica, un’elevata povertà endemica e la persistente dipendenza da tecnologie obsolete, elementi che frenano uno sviluppo sostenibile rapido e inclusivo. Tuttavia, il continente è dotato di risorse naturali straordinarie e beneficia di una popolazione giovane e in crescita, caratteristiche che ne fanno un potenziale motore di trasformazione globale.

Un dato particolarmente rilevante, tra quelli riportati nel testo, è che il 43% della popolazione africana non ha accesso all’elettricità. Tale lacuna strutturale non solo ostacola il progresso socio-economico, ma perpetua un ciclo di marginalizzazione, soprattutto nelle aree rurali. Gli autori propongono una strategia articolata che combina investimenti significativi nelle infrastrutture energetiche rinnovabili con politiche di inclusione sociale e una cooperazione internazionale mirata. Paesi come il Kenya e il Ghana sono citati come modelli di successo: attraverso l’adozione di soluzioni decentralizzate, come le mini-grid solari, sono riusciti a migliorare significativamente l’accesso all’energia, dimostrando l’efficacia di approcci innovativi.

Il testo approfondisce scenari per un possibile futuro che mettano le risorse naturali africane al centro della transizione energetica. Le fonti solare, eolica, geotermica e idroelettrica sono identificate come pilastri fondamentali, con un focus sull’integrazione di queste risorse in un sistema energetico decarbonizzato. Gli autori sottolineano l’importanza cruciale di politiche innovative e di tecnologie avanzate, per massimizzare l’efficienza e garantire la sostenibilità in questa prospettiva.

Un elemento strategico chiave è rappresentato dall’estrazione e lavorazione di minerali critici, come litio e cobalto, essenziali per la produzione di batterie e pannelli solari. Questo ruolo potrebbe posizionare l’Africa come hub globale delle tecnologie verdi, ma richiederebbe una gestione responsabile per evitare disuguaglianze sociali ed effetti ambientali negativi. Il potenziale delle energie rinnovabili, secondo gli autori, non è solo concepibile come strumento per la riduzione delle emissioni di carbonio, ma anche come driver per la crescita economica: la creazione di posti di lavoro, in particolare nelle comunità rurali, è considerata una leva fondamentale per stimolare lo sviluppo economico locale e migliorare il benessere sociale. Inoltre, viene ribadita l’importanza della cooperazione internazionale, cruciale per il trasferimento di tecnologie avanzate e l’attrazione di investimenti, al fine di garantire una transizione energetica equa e sostenibile.

Volendo schematizzare i temi principali che qualificano il volume come un contributo significativo per comprendere il potenziale del continente nella transizione energetica globale, si possono indicare:

  1. Potenziale energetico rinnovabile africano: l’Africa possiede un enorme potenziale per le energie rinnovabili, in particolare solare, eolica e idroelettrica. Il libro sottolinea come “l’Africa ha il potenziale per dominare la produzione di idrogeno rinnovabile” e come “l’energia solare alimenterà il futuro economico dell’Africa.”
  2. Minerali critici: l’Africa detiene una quantità significativa di minerali critici essenziali per la produzione di tecnologie pulite. Il documento evidenzia come “l’abbondanza di minerali critici in Africa rappresenta una significativa opportunità economica”. Si prevede che entro il 2030, la produzione di minerali critici genererà più del doppio delle entrate rispetto ad oggi nelle aree dell’Africa Sub-Sahariana.
  3. Transizione energetica Net Zero: la transizione verso un’economia net zero è cruciale per l’Africa, sia per mitigare i cambiamenti climatici che per garantire la sicurezza energetica. Viene enfatizzata la necessità di investimenti in “infrastrutture affidabili, come reti energetiche affidabili e reti di trasporto efficienti”.
  4. Investimenti e supporto internazionale: per finanziare la transizione, è essenziale attrarre investimenti esteri e creare un ambiente favorevole per il business. “ Sono necessari il supporto internazionale e istituzioni nazionali più forti per stimolare gli investimenti in 25 Paesi africani.” L’accento è posto sulla creazione di un “ambiente favorevole agli affari, riducendo gli ostacoli burocratici e promuovendo la trasparenza”.
  5. Economia e sviluppo inclusivo: la transizione energetica non deve solo affrontare le questioni ambientali, ma deve anche promuovere una crescita economica inclusiva, con la priorità alle persone. “La nuova economia energetica dell’Africa deve dare priorità alle persone.”
  6. Idrogeno rinnovabile: il continente ha la capacità di diventare un leader mondiale nella produzione di idrogeno rinnovabile, sfruttando abbondanti risorse solari ed eoliche. “L’Africa ha il potenziale per dominare la produzione di idrogeno rinnovabile” e “la prospettiva di fornire idrogeno prodotto in modo rinnovabile all’Europa settentrionale a prezzi competitivi entro il 2030 apre nuove vie per la crescita economica e lo sviluppo.”
  7. Il Ruolo del settore privato: il settore privato svolge un ruolo fondamentale nell’investire in progetti di energia rinnovabile e nel migliorare l’accesso all’energia. “Le aziende private hanno le risorse e l’esperienza per investire in progetti di energia rinnovabile, come l’energia solare ed eolica, che possono aiutare a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e mitigare i cambiamenti climatici.”
  8. Modelli di transizione al di fuori dell’Africa: Danimarca e Bhutan vengono presentati come modelli per la loro transizione verso la sostenibilità. La Danimarca è rinomata per il suo impegno nel settore eolico e nel raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni nette, mentre il Bhutan per la sua conservazione forestale e il suo focus sul GNH (Gross National Happiness). “Danimarca e Bhutan possono servire come modelli per i paesi africani nel perseguimento degli obiettivi net zero”.
  9. Preoccupazioni ambientali e corruzione: il libro sottolinea come le preoccupazioni ambientali stiano influenzando positivamente gli investimenti, incoraggiando i progetti sostenibili in Africa. Allo stesso tempo, la corruzione rimane un deterrente importante per gli investimenti stranieri, perciò deve essere affrontata con misure trasparenti. “La corruzione crea un ambiente commerciale incerto che scoraggia gli investitori stranieri dal destinare le proprie risorse all’economia net zero dell’Africa.”

Tra i dati e le idee chiave contenuti nel volume, ci limitiamo a richiamare alcuni titoli:

  • Aumento della domanda di energia: c’è una crescente necessità di accesso alle moderne forme di energia, in Africa.
  • Transizione dai combustibili fossili: l’accento è posto sul passaggio dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili come l’energia solare.
  • Sfruttamento di risorse naturali: il libro discute l’importanza di sfruttare le risorse locali per lo sviluppo, come i minerali critici e le fonti di energia rinnovabile.
  • Importanza della politica e della governance: le politiche e una buona governance sono fondamentali per stimolare gli investimenti e promuovere la transizione.
  • Iniziative internazionali: vengono evidenziate le iniziative dell’Unione Europea (Green Deal) e le azioni di Paesi come India e Indonesia.
  • Importanza dell’investimento in Infrastrutture: “È fondamentale dare la priorità allo sviluppo di infrastrutture solide, come reti energetiche affidabili e reti di trasporto efficienti”.
  • Opportunità nell’idrogeno rinnovabile: l’Africa ha un grande potenziale per la produzione di idrogeno rinnovabile a basso costo.
  • Potenziale dell’energia eolica: nelle aree costiere e del nord della Nigeria ci sono forti venti che potrebbero essere sfruttati, inoltre anche i fiumi Niger e Benue presentano opportunità per l’idroelettrico.
  • Energia mareomotrice e ondulatoria: l’Africa presenta anche un grande potenziale per sfruttare l’energia mareomotrice e quella ondulatoria lungo le coste.

In sostanza, gli autori sottolineano con forza l’importanza di adottare un approccio sistemico e inclusivo nella transizione energetica, mettendo in luce alcuni punti critici che, però, sono soltanto accennati e non sufficientemente approfonditi:

  1. Infrastrutture e governance: nonostante il riconoscimento della necessità di investimenti infrastrutturali, il testo non sviluppa un’analisi articolata delle barriere amministrative e politiche che spesso ostacolano l’attuazione di tali progetti. Un maggiore approfondimento sulle sfide legate alla burocrazia e alle politiche frammentarie è essenziale per delineare strategie operative più efficaci.
  2. Giustizia energetica: la transizione energetica deve essere considerata anche sotto il profilo dell’equità sociale, garantendo che le comunità vulnerabili e marginalizzate abbiano un accesso diretto ai benefici derivanti dalle innovazioni tecnologiche e dalle opportunità economiche. Questa dimensione, seppur menzionata, non è sviluppata nel testo e sollecita un’analisi mirata alle dinamiche locali.
  3. Approfondimenti sulle politiche: sebbene il libro accenni all’importanza di politiche inclusive, manca una valutazione dettagliata su come tali politiche possano essere modellate per adattarsi ai contesti locali, considerando le diversità culturali, economiche e sociali. Una trattazione approfondita delle politiche differenziate per i vari contesti nazionali e regionali può essere un ambito complementare significativo per integrare i numerosi e stimolanti spunti offerti dal volume.

Il volume si inserisce in un dibattito accademico sempre più rilevante sulla transizione energetica in Africa, analizzando sia il potenziale delle energie rinnovabili che le sfide connesse alla loro attuazione. Studi recenti, come quello di Vidette Bester e Tina Uys del 2023 (“Artisanal mining and its drivers in the South African context”, in Extractive Industries and Society), mettono, per esempio, in evidenza come l’integrazione tra energie rinnovabili ed economie circolari rappresenti una strategia chiave per ottimizzare l’impatto economico, garantendo al contempo sostenibilità ambientale. Questo approccio non solo riduce l’impronta ecologica complessiva, ma crea anche nuove opportunità di mercato legate alla gestione efficiente delle risorse, alla riduzione dei rifiuti e alla promozione di modelli economici sostenibili.

Ulteriori contributi sottolineano il ruolo cruciale del settore privato e delle start-up locali nel promuovere innovazioni tecnologiche mirate a superare i limiti delle infrastrutture tradizionali (Anthony Umunnakwe Obiwulu et al., 2022, “Modeling and estimation of the optimal tilt angle, maximum incident solar radiation, and global radiation index of the photovoltaic system”, in Heliyon). Queste iniziative rappresentano un catalizzatore per l’adozione di tecnologie avanzate, come sistemi energetici decentralizzati e applicazioni per la gestione intelligente dell’energia, che si rivelano particolarmente efficaci nel contesto africano, caratterizzato da limitazioni infrastrutturali e bisogni energetici diversificati. Il rafforzamento della capacità del settore privato di rispondere in modo flessibile alle sfide locali è una risorsa fondamentale per accelerare il processo di transizione.

Nella letteratura emerge un consenso unanime sull’urgenza di un maggiore supporto internazionale. Questo è necessario non solo per fornire investimenti finanziari adeguati, ma anche per facilitare il trasferimento di tecnologie avanzate e competenze tecniche, aspetti fondamentali per colmare il divario tecnologico e infrastrutturale del continente. Inoltre, l’adozione di politiche di cooperazione internazionale e meccanismi di finanziamento innovativi, come i fondi climatici multilaterali, potrebbe amplificare l’impatto di tali interventi, garantendo una maggiore equità nell’accesso alle risorse energetiche sostenibili e favorendo una crescita economica inclusiva.

Il  libro è un contributo africano significativo sul percorso da intraprendere verso una transizione energetica net zero, sfruttando le sue risorse naturali, la crescente domanda di energia e l’innovazione tecnologica. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale – chiariscono i tre autori – che vi siano investimenti, politiche chiare e una solida cooperazione internazionale. L’approccio deve essere olistico, considerando sia le necessità ambientali che quelle socio-economiche. L’Africa ha l’opportunità di posizionarsi come leader nella transizione energetica e nello sviluppo sostenibile, contribuendo a un futuro più pulito ed equo. Ma le sfide attuali poste dalla transizione al continente non mancano.

Insieme alla recensione, Mondòpoli presenta una serie di Podcast, realizzati utilizzando NotebookLM, l’A.I. di Google, che approfondiscono alcune sezioni specifiche dei volumi recensiti.

Link al Podcast: https://www.mondopoli.it/2025/01/29/africa-e-ambiente-a-partire-dal-volume-africas-propensity-for-a-net-zero-energy-transition/