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Indebitamento degli Stati 2022

Redazione

Il tema principale del rapporto di aprile 2023 “World Economic Outlook 2023”, pubblicata dal Fondo monetario internazionale, è “Una ripresa accidentata”, che riflette le incertezze e i rischi che caratterizzano il panorama economico mondiale in seguito alla turbolenza nel settore finanziario, all’alta inflazione, agli effetti persistenti dell’invasione russa dell’Ucraina e ai tre anni di pandemia da COVID-19.

Il dato pubblicato dall’IMF definito Gross debt position (% of GDP) è una misura del debito totale (pubblico e privato non finanziario) di un Paese in rapporto al Prodotto interno lordo (PIL). Questo dato è utile per valutare il livello di indebitamento e la sostenibilità del debito di un Paese. Il dato è basato sul Global Debt Database (GDD) del Fondo, che copre il debito pubblico e privato per quasi tutto il mondo a partire dagli anni ’50.

Secondo l’ultimo aggiornamento del GDD, il debito globale è sceso dal 256% del PIL nel 2020 al 247% del PIL nel 2021 e al 238% del PIL nel 2022, 9 punti percentuali in più rispetto al 2019. Cioè, il debito globale rimane al di sopra del suo livello prima della pandemia. In termini di dollari, il debito nel 2022 ammontava a 235.000 miliardi di dollari, ovvero 200 miliardi in più rispetto al livello del 2021.

Le variazioni del debito sono state eterogenee tra i diversi gruppi di paesi, riflettendo le diverse capacità di sostenere le famiglie e le imprese durante la pandemia e la recessione economica. A seguito della pandemia e delle turbolenze economiche negli ultimi tre anni, l’indebitamento pubblico e privato ha raggiunto livelli che non si vedevano da decenni nella maggior parte delle economie e rimangono elevati, nonostante il loro calo nel 2021-22 grazie al rimbalzo economico dalla pandemia da COVID-19 e all’aumento dell’inflazione.

L’inasprimento della politica monetaria – soprattutto da parte delle principali economie avanzate – ha portato a forti aumenti dei costi del credito, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità del debito di alcune economie.

Nel gruppo delle economie emergenti e in via di sviluppo, il livello medio e la distribuzione degli spread sovrani sono aumentati notevolmente nell’estate del 2022, prima di scendere all’inizio del 2023.

Gli effetti delle ultime turbolenze dei mercati finanziari sugli spread sovrani dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo sono stati finora limitati, ma c’è il rischio concreto di un aumento a sorpresa nei prossimi mesi se le condizioni finanziarie globali dovessero inasprirsi ulteriormente. La quota di economie ad alto rischio di debito rimane elevata nel contesto storico, rendendo molte di esse vulnerabili a shock fiscali sfavorevoli in assenza di azioni politiche adeguate.

Eritrea e Venezuela hanno un debito totale superio0re al 150% del PIL, ma anche Laos, Sudan, Capo Verde, Bhutan e Sri Lanka hanno livelli superiori al 115%.

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