Matrimoni e unioni civili tra persone dello stesso sesso
Storicamente, il riconoscimento delle coppie formate da persone dello stesso sesso è stato ottenuto prima del matrimonio tra le stesse. Dal 1989, un numero crescente di giurisdizioni ha reso disponibili queste istituzioni. La maggior parte delle volte, queste forme di riconoscimento conferiscono una protezione legale inferiore rispetto al matrimonio, spesso impedendo ai partner di adottare bambini, tra le altre cose. L’istituto del matrimonio rimane il veicolo legale più completo per il riconoscimento ufficiale di una relazione, e quello che offre il maggior numero di benefici, diritti e doveri nell’ambito della coppia.
Dal 2000 a oggi, 32 Stati membri dell’ONU hanno legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso a livello nazionale, abrogando, in alcuni casi, le forme di riconoscimento precedentemente istituite.
Questo è avvenuto prevalentemente nel continente europeo e nelle Americhe (in America Latina, sono ben 9 gli Stati membri dell’ONU in cui le persone dello stesso sesso possono sposarsi).
In Asia, Africa e Oceania la situazione è ben diversa. Secondo il database di ILGA world, in Asia, solo Israele, Taiwan e alcune prefetture giapponesi prevedono un riconoscimento ufficiale delle coppie dello stesso sesso. Nello specifico, Taiwan è l’unico Paese asiatico ad avere garantito il matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre nello Stato di Israele è solo previsto il riconoscimento dei matrimoni celebrati all’estero. In Africa e Oceania, gli unici Stati membri dell’ONU ad avere garantito il matrimonio tra persone dello stesso sesso sono il Sud Africa, l’Australia e la Nuova Zelanda.
Nella visualizzazione sopra, si è scelto di ingrandire gli Stati e Territori più piccoli per facilitarne la visione, a scapito della loro esatta dimensione, forma e posizione.