La straordinaria traiettoria storica della Cina in termini di riduzione della popolazione in povertà estrema. Un confronto internazionale nel lungo periodo (1880-2018)
A livello mondiale, nel corso degli ultimi venti anni, i dati ufficiali registrano una significativa riduzione del numero di persone che vivono in povertà economica estrema, cioè le persone che vivono con meno di 1,9 dollari giornalmente.
Questo dato aggregato a livello mondiale nasconde molte differenze, a cominciare dai problemi in Africa. Né è merito delle politiche di cooperazione allo sviluppo, gli aiuti pubblici o privati internazionali, tantomeno delle politiche di austerità economica o del liberismo che ha dominato in Occidente.
Il segreto di questi risultati sta tutto in quello che dicono i dati relativi alla Cina.
Un’economia che è cresciuta moltissimo negli ultimi decenni e che ha visto ridursi drasticamente il numero di coloro che vivono con meno di 1,9 dollari giornalmente sul totale della popolazione.
Utilizzando la base dati della Banca Mondiale e software come Trendalyzer per creare animazioni dei dati statistici, è possibile confrontare l’andamento del il Prodotto interno lordo (PIL) pro capite, calcolato col metodo della Parità del potere d’acquisto (PPP) aggiustato per i livello d’inflazione e della percentuale di popolazione che vive con meno di 1,9 dollari giornalmente in Cina con quello di altri paesi.
A titolo comparativo, si può confrontare l’andamento storico della Cina con quello di grandi paesi di altri continenti che hanno una popolazione molto numerosa e modelli di sviluppo diversi: gli Stati Uniti nell’America del Nord, la Russia in Europa e la Nigeria in Africa.
Proprio confrontando l’andamento storico della Cina con quello di altri paesi si coglie l’eccezionalità di quello che i dati ufficiali raccontano della dinamica economica e sociale.