Le donne di periferia e le favelas protagoniste della cultura a Rio de Janeiro: il lavoro della FLUP
Rio de Janeiro è una metropoli estremamente ricca dal punto di vista culturale. Da sempre il fermento che la contraddistingue in campo letterario, musicale, teatrale e artistico in generale rappresenta un tassello inscindibile del DNA carioca e ha dato vita ad un patrimonio culturale complesso, radicato sul territorio e, allo stesso tempo, condiviso a livello internazionale. Basti pensare allo choro, al samba e al funk, generi musicali nati dalle espressioni più popolari della città e motori, tra le altre cose, di uno sviluppo economico fondato sulla cultura che ha pochi uguali al mondo. Basti pensare al movimento carnevalesco che, cresciuto nei bassifondi della città, negli anni è esploso, contribuendo a dare rappresentanza a centinaia di migliaia persone degli strati più poveri della cittadinanza e attirando ogni anno milioni di turisti.
Rio de Janeiro è una delle capitali culturali dell’America latina e la cultura è un fattore di emancipazione per quel 20% circa di abitanti della città che vive nelle favelas e per un’altra consistente fetta che risiede in quartieri poveri o nelle distese periferiche della seconda più grande area urbana brasiliana.
Politiche, programmi e progetti che incentivano la cultura possono salvare vite e riscattarle dal degrado.
Ricordo bene quando un paio di anni fa, presso il negozio di una nota catena di librerie nell’aeroporto internazionale di Lisbona, mi trovai a sfogliare una copia di “O sol na cabeça”. Provai una certa emozione. Il libro era diventato un bestseller e l’autore, era Geovani Martins, giovane nato a Bangu – quel tipo di quartiere dove i turisti non mettono piede. Dopo aver vissuto in varie favelas e aver fatto lavori di fortuna, Geovani ha l’opportunità di partecipare a quella che allora si chiamava FLUPP Festa Literária Internacional das UPPs (la Festa Letteraria Internazionale delle UPPs, le favelas pacificate dalle unità di polizia pacificatrice). Oggi Geovani Martins è un autore tradotto in molti Paesi e i diritti cinematografici della sua opera di esordio sono già stati acquistati.
Nel 2013 partecipai di persona ad uno degli eventi, sempre dell’allora FLUPP, presso la biblioteca di Manguinhos, comunità considerata tra le più disagiate e pericolose di Rio de Janeiro. Quel giorno a parlare di fronte a centinaia di ragazze e ragazzi della favela c’era Caco Barcellos, uno dei più famosi giornalisti brasiliani e autore di numerosi volumi di successo. Ricordo che fu un momento di grande presa di coscienza e che gli abitanti della comunità poterono instaurare un dialogo di alto livello con addetti ai lavori e rappresentanti sia istituzionali sia privati del settore della cultura. Al centro della discussione l’importanza delle favelas nello scenario culturale di Rio de Janeiro. Edizione dopo edizione, evento dopo evento, gli intellettuali e gli artisti che hanno portato la propria testimonianza nei luoghi più marginali della città sono stati innumerevoli.
Da alcuni anni la FLUPP è diventata FLUP, la Festa Literária das Periferias. La manifestazione ha una portata ancora più ampia ed è una leva importante per stimolare l’autostima delle periferie e contribuire alla crescita culturale della città. Coinvolge giovani delle favelas, spesso donne appartenenti a categorie vulnerabili e a rischio povertà, fornendo un’alternativa a percorsi di vita precari, informali o illegali. Valorizzando le risorse creative delle comunità, la FLUP è un motore per lo sviluppo locale, la lotta alla povertà, il riscatto e rafforzamento dei diritti delle donne e delle minoranze e l’arricchimento culturale ed economico dell’intera Rio de Janeiro.
Anche in vista delle elezioni municipali brasiliane di ottobre, ho aperto un dialogo con Daniele Bernardino, pedagoga, giornalista e una delle socie e animatrici della FLUP. Ne è nata un’intervista per contribuire a far luce sull’impatto della cultura nelle dinamiche di lotta alla povertà nelle periferie carioca e sul ruolo di donne e categorie più vulnerabili. Le giornate conclusive e gli eventi principali della FLUP 2024 si terranno a Rio de Janeiro dall’11 al 14 di novembre. Sarà un’occasione di dibattito sulle periferie durante la presidenza brasiliana del G20.
- Buongiorno Daniele, ci può raccontare cos’è la FLUP, come è nata e chi vi partecipa?
La FLUP (Festa Literária das Periferias) è un festival letterario che promuove la letteratura e la cultura nella periferia di Rio de Janeiro, mettendo in contatto autori e lettori provenienti soprattutto dalle aree marginali. Fondata nel 2012 da Écio Salles , la FLUP nasce con l’intento di creare opportunità e dare visibilità agli scrittori neri, LGBTQIA+ e delle periferie. L’evento si distingue perché promuove il dibattito sull’inclusione, il razzismo e le questioni sociali, oltre a rivelare nuovi talenti letterari. Partecipano autori affermati, nuovi scrittori, artisti e la comunità in generale.
- A cosa sarà dedicata l’edizione 2024?
L’edizione 2024 della FLUP sarà dedicata al tema delle “donne periferiche”, celebrando le voci femminili che hanno rivoluzionato la letteratura e l’arte nella periferia di Rio. Il focus sarà su quelle narrazioni che esaltano la resistenza, la lotta e la creatività di queste donne.
- Alcuni anni fa, un esponente politico italiano dichiarò che “con la cultura non si mangia”, ossia che la cultura non genera le risorse necessarie per il sostentamento. L’affermazione generò molte polemiche. Si può vivere di cultura a Rio de Janeiro?
Per molti vivere di cultura a Rio de Janeiro è una sfida, ma non è impossibile. La città possiede una ricca tradizione culturale, con musicisti, scrittori, artisti visivi e registi che stanno via via guadagnando maggiore importanza. Tuttavia, possono verificarsi diseguaglianze nell’accesso alle risorse e, più in generale, alle opportunità, soprattutto per chi è fuori dal circuito delle grandi produzioni e si trova senza sponsorizzazioni. Iniziative come la FLUP aiutano ad aprire le porte agli artisti periferici, ma la mancanza di politiche culturali adeguatamente strutturate e i finanziamenti insufficienti sono ostacoli che devono ancora essere superati.
- Ci parli dell’eccesso alla cultura nei suburbi carioca: quali sono i problemi e quali, invece, le opportunità?
Nelle aree suburbane di Rio, l’accesso alla cultura deve affrontare sfide quali la scarsità di spazi culturali, biblioteche e teatri, oltre alla mancanza di investimenti pubblici. Tuttavia, si assiste a un crescente movimento di collettivi locali e iniziative che promuovono l’arte e la cultura nelle favelas e nelle periferie, come saraus (serate evento), battaglie rap e festival comunitari. Questi movimenti trasformano gli spazi urbani e creano opportunità affinché i giovani possano esprimersi e sviluppare le proprie capacità artistiche.
- Quali sono i principali fenomeni culturali sviluppatisi nelle periferie di Rio de Janeiro negli ultimi anni?
Negli ultimi anni, nelle periferie di Rio hanno guadagnato forza movimenti culturali come il rap, il funk e le battaglie di poesia parlata (slam). Progetti di letteratura marginale e iniziative come lo Slam das Minas (“Slam delle ragazze”) e la stessa FLUP hanno dato visibilità ad artisti provenienti dalle comunità marginali. Inoltre hanno prosperato anche l’arte dei graffiti e il settore audiovisivo, con produzioni indipendenti che ritraggono la realtà suburbana.
- Rio de Janeiro è una città che vive contrasti e divisioni: qual è il ruolo dei progetti culturali, artistici ed educativi nel superamento delle “frontiere urbane”?
Questi progetti svolgono un ruolo cruciale nel superare le frontiere sociali e geografiche che dividono la città. Creano ponti tra classi sociali e regioni diverse, promuovendo l’inclusione e il dialogo. Le iniziative culturali ed educative rappresentano un’opportunità nelle aree della città dove le infrastrutture sono precarie e offrono un’alternativa al ciclo della violenza e dell’esclusione. Aiutano anche a ridurre i pregiudizi consentendo alle narrazioni periferiche di essere ascoltate e valorizzate.
- A breve in Brasile si terranno le elezioni municipali: crede che le questioni culturali ed educative siano centrali tra i candidati a Rio de Janeiro?
Purtroppo, i temi culturali ed educativi non sempre ricevono l’attenzione che meritano nelle elezioni municipali. L’agenda viene spesso trascurata a favore delle questioni economiche e di sicurezza. Tuttavia, alcuni candidati riconoscono l’importanza della cultura e dell’istruzione per la trasformazione sociale e presentano proposte per ampliare l’accesso alle attività culturali e migliorare il sistema educativo pubblico, specialmente nelle periferie.
- Qual è il peso e l’influenza delle donne di periferia nello scenario culturale e letterario di Rio de Janeiro?
Le donne della periferia hanno un peso enorme nella scena culturale e letteraria di Rio de Janeiro. Sono in prima linea nei movimenti letterari, artistici e politici che cercano visibilità e aspirano ad una trasformazione sociale. Scrittrici come Conceição Evaristo hanno aperto le porte perché altre donne periferiche potessero raccontare le loro storie. Nella letteratura, nel rap, nella poesia e in varie forme di espressione artistica, le donne sono state voci di resistenza e innovazione.
- Tre grandi risultati che la FLUP ha conseguito?
- La rivelazione di nuovi talenti letterari, come Geovani Martins, autore di “O Sol na Cabeça”.
- L’inclusione e la valorizzazione degli autori neri, LGBTQIA+ e periferici nella scena letteraria nazionale.
- L’impatto sociale sulle comunità periferiche, favorendo l’accesso alla cultura e all’istruzione di qualità.
- Un’ultima domanda: perché un turista dovrebbe partecipare agli eventi della FLUP e come può farlo?
La FLUP offre un’esperienza unica per i turisti desiderosi di comprendere le molteplici sfaccettature di Rio de Janeiro. Partecipare ai suoi eventi è un’occasione per scoprire la ricchezza culturale della periferia di Rio de Janeiro, ascoltare dibattiti su temi sociali e letterari e scoprire nuovi autori e artisti locali. I turisti possono partecipare visitando le varie attività aperte al pubblico, tutte gratuite, che si svolgono in luoghi emblematici della città, o anche iscriversi ad alcuni dei laboratori e delle conferenze disponibili.
Foto Credits: fluprj, attraverso Flickr