PIL pro capite a prezzi costanti 2022
Il rapporto di aprile 2023 “World Economic Outlook 2023”, pubblicata dal Fondo monetario internazionale, presenta i dati e le proiezioni relativi alle economie dei diversi Paesi nel mondo, gestiti congiuntamente dal Dipartimento di Ricerca del Fondo e dai dipartimenti regionali, che aggiornano regolarmente le proiezioni per Paese sulla base di ipotesi globali coerenti.
Il Fondo utilizza il PIL a prezzi costanti perché è un modo per misurare la crescita economica reale di un Paese, eliminando l’effetto dell’inflazione o della deflazione sui prezzi. Il PIL a prezzi costanti valuta, infatti, la produzione di beni e servizi finali a prezzi fissi, cioè i prezzi di un anno base scelto come riferimento. Il PIL pro capite, a parità di potere d’acquisto (PPA) è il Prodotto interno lordo pro capite convertito in dollari internazionali utilizzando i tassi di parità del potere d’acquisto nel 2017; ciò significa che un dollaro internazionale ha lo stesso potere d’acquisto sul PIL che ha il dollaro statunitense negli Stati Uniti.
Utilizzando il PIL pro capite a prezzi costanti si può confrontare il PIL di diversi anni senza che sia influenzato dalle variazioni dei prezzi. In questo senso, il PIL a prezzi costanti è diverso dal PIL nominale, che utilizza i prezzi correnti di ogni anno per valorizzare la produzione e che, quindi, può aumentare o diminuire a causa delle variazioni dei prezzi, anche se la quantità di beni e servizi prodotti non cambia. Per calcolare il PIL reale, bisogna depurare il PIL nominale dall’incremento o dalla diminuzione dei prezzi, usando un indice chiamato deflatore del PIL.
Il PIL a prezzi costanti è uno degli indicatori più usati per valutare il livello di ricchezza, il benessere e la competitività di un Paese. Tuttavia, il PIL a prezzi costanti non tiene conto di altri fattori che possono influire sulla qualità della vita, come la distribuzione del reddito, l’ambiente, la salute, l’istruzione e i diritti umani. Per questo motivo, esistono altri indicatori che cercano di integrare o correggere le sue limitazioni.
Secondo il World Economic Outlook, il PIL pro capite a prezzi costanti (parità poteri d’acquisto 2017) nel Sud globale – combinando economie emergenti ed economie in via di sviluppo – è stato di 12.016 dollari nel 2022. Questo dato è meno di un quarto rispetto alla media delle economie avanzate di 53.113 dollari.
Tra le regioni del Sud globale, l’America Latina e i Caraibi hanno avuto un PIL pro capite di 15.572 dollari, seguiti dal Medio Oriente e Asia centrale con 12.406 dollari, l’Asia di 12.133 dollari, mentre l’Africa subsahariana ha avuto un livello molto più basso, con 3.928 dollari.
Tra i paesi del Sud globale, i primi per PIL pro capite sono stati: Singapore (con oltre 100.000 dollari), Qatar (oltre 97.000 dollari), Emirati Arabi Uniti (71.000 dollari), Brunei (60.000 dollari), Taiwan (quasi 60.000 dollari), Arabia Saudita (52.000 dollari), Bahrein (quasi 50.000 dollari), Macao (quasi 47.000 dollari) e Kuwait (quasi 44.000 dollari, coincidente con il livello dell’Italia).
I dieci Paesi con il PIL pro capite più basso sono stati: Sudan del sud (410 dollari), Burundi (725 dollari), Repubblica Centrafricana (915 dollari), Somalia (1.121 dollari), Repubblica democratica del Congo (1.168 dollari), Mozambico (1.243 dollari), Niger (1.277 dollari), Malawi (1.379 dollari), Liberia (1.431 dollari) e Ciad (1.449 dollari).
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