Componenti socio territoriali e DDR in Mozambico
Il programma di Disarmo, Smobilitazione e Reinserimento
Il Mozambico ha ottenuto l’indipendenza nel 1975. Un anno dopo, nel 1976, è scoppiata una guerra civile che ha coinvolto la Resistenza Nazionale Mozambicana (RENAMO) e il Fronte per la Liberazione del Mozambico (FRELIMO), sostenuto dal regime di Ian Smith dello Zimbabwe e dal Sudafrica dell’Apartheid. La guerra civile ha avuto conseguenze disastrose sulla vita della popolazione, provocato la morte di migliaia di persone, distrutto infrastrutture socio-economiche, deteriorato il tessuto sociale e aumentato la povertà nel Paese. Dopo che la guerra aveva ormai logorato sia le parti in conflitto che la popolazione, nel 1990 ebbero inizio trattative per porre fine al conflitto , con l’aiuto delle Nazioni Unite (ONU) e anche della comunità italiana di Santo Egidio. La firma dell’Accordo Generale di Pace (APG), nel 1992, ha contemporaneamente avviato il processo di Disarmo, Smobilitazione e Reinserimento (Desarmamento, Desmobilização e Reintegração – DDR) degli ex combattenti.
I programmi di DDR sono riconosciuti come componente indispensabile per raggiungere una pace sostenibile dopo il conflitto armato. L’obiettivo principale è quello di aiutare la transizione degli ex combattenti verso attività economiche legali e sostenibili. Anche se il DDR costituisce un impegno delle organizzazioni, dei donatori internazionali e delle agenzie multilaterali per garantire la pace e ridurre la violenza armata in contesti post-bellici, non è una bacchetta magica per il raggiungimento di una reintegrazione socioeconomica di successo per gli ex combattenti che possa prevenire la ripresa di un conflitto.
Gli studi sul DDR in Mozambico indicano come cause del suo fallimento l’applicazione di modelli inadatti alle realtà locali, la mancanza di volontà politica interna, l’implementazione di programmi di reintegrazione con soluzioni immediate vantaggiose solo per gli ex combattenti, che escludono la comunità .
Questi fattori hanno portato il DDR mozambicano al fallimento, il che ha generato ciclici accordi di cessazione delle ostilità militari che sono culminati nella realizzazione di nuovi programmi altrettanto fallimentari, il primo nel 1992, il secondo nel 2014 e il terzo nel 2019. Secondo questo studio una delle cause più rilevanti che hanno provocato ripetuti esiti negativi dei DDR è l’uso di modelli progettati dalle agenzie donatrici internazionali, che non sono collegati alle realtà socio territoriale, definite “trigger socioterritoriali”. Un approccio socio-territoriale concepisce la società e il territorio in una prospettiva relazionale e complessa, formata da molteplici opportunità che possono essere sociali, economiche, politiche, culturali, religiose ed ecologiche in un dato territorio, e in grado di garantire l’attuazione di politiche e programmi di sviluppo, come nel caso del programma DDR
Studi sull’approccio socio-territoriale compiuti in Brasile indicano che quel Paese ha raggiunto livelli di sviluppo accettabili – in rapporto agli altri Paesi dell’America Latina – attraverso l’attuazione di politiche nazionali basate sul territorio e sulla società, con enfasi posta sull’istituzionalizzazione dell’agricoltura familiare e sul rafforzamento delle potenzialità locali, contribuendo così allo sviluppo rurale, con indicatori di riduzione della povertà e delle disuguaglianze sociali.
Secondo l’Istituto Elettorale per la Democrazia Sostenibile in Africa EISA, per valutare le opportunità e le sfide della reintegrazione è importante considerare:
- Il profilo socioeconomico e le aspirazioni degli ex combattenti coinvolti;
- La disponibilità delle rispettive comunità ad accogliere gli ex combattenti ;
- L’ambiente economico e le opportunità presenti nelle regioni in cui gli ex combattenti vivono o dove vorrebbero tornare.
Questi punti dimostrano che è necessario implementare il DDR sulla base delle caratteristiche socioterritoriali dei luoghi di reinsediamento degli ex combattenti. Ciò potrebbe essere massimizzato nel DDR del Distretto di Murrupula e potrebbe portare a una reintegrazione socioeconomica di successo.
Socio territorialità del DDR nel distretto di Murrupula
In questo articolo i fattori socio-territoriali sono considerati come l’insieme delle potenzialità sociali, economiche, politiche, culturali, religiose e ambientali disponibili nello spazio geografico del Distretto di Murrupula, che sono in grado di accompagnare l’implementazione dei programmi di DDR, e di apportare benefici significativi agli ex combattenti in modo concreto
Nello studio di Rogeriro Haesbaert si offre una discussione polisemica sull’approccio socio-territoriale, raggruppandone i significati in quattro filoni: quello politico, quello culturale, quello economico e quello naturalistico, ognuno dei quali enfatizza una certa dimensione del territorio..
Il fattore politico fa riferimento allo spazio di potere; si concepisce il territorio come uno spazio delimitato e controllato da una forma di potere, che nella maggior parte dei casi è legata allo Stato.
Questo è il caso del distretto di Murrupula, che si trova nella provincia di Nampula e confina con le province di Cabo Delgado a nord-est, Niassa a nord-ovest e Zambézia a sud. La gestione di questo territorio è affidata all’Amministratore, assistito dal Segretario Permanente del Distretto, e ha il compito di migliorare l’erogazione di servizi pubblici, rafforzare il corretto funzionamento dell’amministrazione pubblica e coordinare tutte le attività legate all’implementazione del DDR.
Nell’ambito del fattore economico, Oliveira & Hage (2012) concepiscono il territorio come fonte di risorse per lo sviluppo locale. Nel caso di Murrupula, vi è una rete stradale del Distretto che si estende per 513 km di cui 89 km mappati – in grado di agevolare il trasporto e la distribuzione dei prodotti agricoli (Governo di Murrupula, 2022).
L’attività economica predominante nel Distretto di Murrupula è l’agricoltura, e le industrie e il commercio su piccola scala sono praticamente tutti collegati a questo settore. I dati del Distretto mostrano che l’area di produzione agricola stagionale è dominata dalle principali colture di sussistenza, cioè manioca e mais e dalle principali colture da reddito, come tabacco, sorgo e riso (Rapporto CMI, 2006). Esiste anche un potenziale di risorse minerarie, come pietra e sabbia per l’edilizia, granito nero, pietre semipreziose e preziose e oro. Per il suo sviluppo sono state autorizzate 4 società di estrazione e ricerca.
Per quanto riguarda le infrastrutture e l’energia, il Distretto sta ampliando il consumo di energia elettrica, con un obiettivo annuale di 400 consumatori all’anno, contribuendo così allo sviluppo di piccole imprese che a loro volta contribuiscono al reddito delle famiglie.
Per quanto riguarda il fattore culturale, il territorio è considerato come il risultato dell’appropriazione e della valorizzazione simbolica di alcuni gruppi, e i dati del Governo del Distretto di Murrupula (2023) mostrano che il Distretto possiede 44 gruppi culturali, 37 musicisti che operano in diversi ambiti della musica leggera e 8 siti storici. Questi gruppi culturali dovrebbero fungere da ponte per l’accoglimento degli ex combattenti nella comunità, e rappresentare un grande passo in avanti verso la reintegrazione sociale nell’ambito dell’implementazione del DDR nel Distretto (Governo di Murrupula, 2022).
Essendo i DDR volto a creare le condizioni per una transizione sicura degli ex combattenti dal contesto di guerra a quello di una pace stabile – attraverso attività produttrici di reddito che garantiscano una reintegrazione sociale ed economica sostenibile – il suo collegamento ai fattori socioterritoriali sopra descritti contribuirà in larga misura al successo di questo programma e alla creazione d condizioni che possano evitare un ritorno al conflitto .
Considerazioni finali
Lo studio sui trigger socioterritoriali e l’attuazione del DDR nel Distretto di Murrupula evidenzia alcune incongruenze, derivanti dall’applicazione di politiche o programmi concepiti dalle istituzioni donatrici internazionali che non si allineano alle caratteristiche socioterritoriali del luogo di attuazione. I fattori socioterritoriali costituiscono l’insieme di fattori sociali, politici, economici, culturali e religiosi che contribuiscono all’implementazione di politiche o programmi volti allo sviluppo di un determinato territorio. Nel caso di Murrupula, la metodologia che spiega il successo dei programmi di DDR è la seguente: è necessario, in primo luogo, effettuare una diagnosi socioterritoriale del luogo di reinserimento degli ex combattenti, quindi bisogna valutare il livello di accettazione di questi ultimi da parte delle comunità, e successivamente inserire ogni ex combattente in base alla sua formazione professionale precedente alla guerra – sfruttando le potenzialità socioterritoriali individuate nella diagnosi – e infine monitorare tutto il processo.
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Foto Credits: Commander, U.S. Naval Forces Europe-Africa/U.S. 6th Fleet – Public Domain Mark 1.0 attraverso Flickr