Inclusione finanziaria, microcredito e riduzione della povertà femminile in Nigeria
La Nigeria è uno dei paesi al mondo con il più alto numero di abitanti ridotti in estrema povertà. A fronte di un 50% di popolazione povera e un tasso di disoccupazione al 23%, l’inclusione finanziaria si attesta al 36% per le donne e al 24% per gli uomini, rivelando un relativo divario di genere (Enhancing Financial Innovation and Access, EFinA, 2020). Proprio sulla base di questi dati fu lanciata nel 2020 la Strategia nazionale nigeriana per l’inclusione finanziaria (Nigerian National Financial Inclusion Strategy, NFIS), al fine di aumentare l’inclusione finanziaria complessiva, portandola all’80% della popolazione adulta, riducendo così al 20% l’esclusione, soprattutto delle donne, entro il 2020. La Strategia mira ad includere un gran numero di cittadini nigeriani senza accesso ai servizi finanziari, in modo da accumulare e mobilitare gran parte dei depositi e dei risparmi, oggi al di fuori del sistema bancario, che andranno a far parte dei Fondi d’investimento per la promozione delle attività produttive, facilitando in tal modo una crescita inclusiva. In Nigeria, le donne rappresentano circa il 50% della popolazione, e più della metà sono al timone di piccole e medie imprese. Le statistiche di EFinA sull’accesso ai servizi finanziari in Nigeria nel 2018 mostrano la distribuzione regionale delle donne nigeriane: il 22% vivono nel nordovest, l’11% nel nordest, il 12% nel centronord, il 26% nel sudovest, il 13% nel sudest e il 17% nel sud. Le statistiche rivelano altresì che 50 milioni di donne nigeriane hanno più di 18 anni; il 59% di esse vive nelle aree rurali, il 42% guadagna in proprio e il 57% è in grado di comprendere l’inglese senza problemi.
In letteratura, le donne sono considerate uno dei nessi mancanti nel ginepraio dello sviluppo dei paesi più arretrati, sulla base dell’affermazione che costituiscono un quarto della forza-lavoro e producono più della metà del cibo prodotto nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, le donne hanno gran parte della responsabilità dell’approvvigionamento dell’acqua per uso domestico e della legna da ardere, a cui vanno aggiunte la cura dei figli e le faccende domestiche. Tradizionalmente, vengono imposte limitazioni a ciò che le donne possono possedere, acquisire o addirittura aspirare a fare, con il risultato che divengono vittime di discriminazioni economiche, sociali e finanziarie che ne ostacolano anche le più fondamentali aspirazioni di vita. Ispirandosi al movimento femminista europeo del XVIII secolo e alla Carta delle Nazioni Unite del 1948, in cui si enunciarono i diritti delle donne, alcuni paesi africani, tra cui la Nigeria, hanno messo in atto politiche e programmi volti a responsabilizzare le donne e ad alleviarne la povertà. In Nigeria, questi programmi e queste politiche hanno portato alla creazione di organizzazioni come la Comunità e la banca del popolo tra il 1985-1993, il Programma di promozione economica e familiare (FEAP) nel 1993, a un certo miglioramento delle condizioni di vita delle donne rurali, alla messa in atto dei Programmi di riduzione della povertà (PAP), del Programma di sostegno alle famiglie (FSP), della Commissione Nazionale sulla donna (NWC), per citarne alcuni. La maggior parte di questi programmi mira all’emancipazione e alla riduzione della povertà, al fine di promuovere una crescita necessariamente inclusiva, per stimolare la crescita economica e lo sviluppo.
Ultimamente, in Nigeria sono stati creati vari gruppi di lavoro per facilitare il processo di inclusione finanziaria delle donne, come il Gruppo di lavoro sui canali di inclusione finanziaria (Financial Inclusion Channels Working Group, FICWG), il Gruppo di lavoro sull’inclusione finanziaria per la produzione (Financial Inclusion Product Working Group, FIPWG), il Gruppo di lavoro sugli interventi speciali per l’inclusione finanziaria (Financial Inclusion Special Interventions Working Group, FISIWG) e il Gruppo di lavoro sull’alfabetizzazione finanziaria (Financial Literacy Literacy Working Group, FLWG). Tutti i gruppi sono stati costituiti sotto l’egida della Struttura nazionale per la governance dell’inclusione finanziaria (National Financial Inclusion Governance Structure), con l’obiettivo di esaminare le relative questioni di genere. Più precisamente nel marzo 2018, sulla base di un documento della Banca centrale della Nigeria (Central Bank of Nigeria, CBN) relativo alla normativa quadro per il miglioramento dell’inclusione finanziaria delle donne in Nigeria, al Gruppo di lavoro sugli interventi speciali per l’inclusione finanziaria è stato assegnato il compito di approvare le azioni necessarie a contrastare l’elevato tasso di esclusione femminile. Fondamentalmente, al gruppo di lavoro è affidato il compito di sviluppare un quadro normativo esaustivo, che serva da guida e da programma per l’inclusione finanziaria delle donne. Tale quadro dovrebbe avere un ulteriore punto di riferimento nei Princìpi bancari sostenibili della Nigeria, così da promuovere l’emancipazione economica delle donne attraverso una cultura inclusiva del posto di lavoro, che tenga conto delle questioni di genere nella gestione delle imprese e preveda la fornitura di prodotti e servizi appositamente progettati per le donne. Il quadro dovrebbe anche far riferimento alle migliori pratiche internazionali per promuovere l’inclusione finanziaria femminile attraverso le micro, le piccole e le medie imprese (MSME) e in particolare quella delle donne che vivono nelle regioni più remote (nord, est e nord-ovest).
La Banca centrale della Nigeria (CBN) si è data l’ambizioso obiettivo di ottenere la pari inclusione finanziaria di donne e uomini entro la fine del 2024, concentrandosi sullo sviluppo dei prodotti, l’educazione finanziaria e la protezione dei consumatori, facendo leva sulle piattaforme digitali e la proliferazione delle reti di agenti. Con queste premesse, la realizzazione dell’inclusione finanziaria è stata affrontata in un’ottica di genere, che dovrebbe rivelarsi attuabile e gestibile a breve o medio termine, viste le caratteristiche del settore finanziario. Nel breve periodo ci si è concentrati sulla titolarità dei conti correnti intestati a donne, essenzialmente per ridurre il divario di genere, mentre nel medio-lungo periodo si approfondirà la costruzione di una cultura femminile di utilizzo dei servizi finanziari. Il raggiungimento degli obiettivi di inclusione finanziaria delle donne a breve, medio e lungo termine è legato a quattro questioni che la Banca centrale della Nigeria identifica come fonte di interferenza: sono le barriere legate alla domanda, quelle legate all’offerta, le barriere legali per la regolamentazione e la vigilanza e quelle dovute alle infrastrutture tecnico-finanziarie.
Spesso le donne imprenditrici devono affrontare fallimenti aziendali, bassi rendimenti degli investimenti, e una precoce stagnazione della crescita, fondamentalmente a causa di finanziamenti inadeguati. Inoltre, molte donne non sono in grado di accedere a un’alfabetizzazione finanziaria che permetta loro di accedere a prestiti esterni che garantiscano la sostenibilità aziendale. Una delle principali cause di questa situazione è la severità delle condizioni imposte dalle banche commerciali in Nigeria prima di concedere prestiti, che la maggior parte delle donne non può soddisfare, spingendo così le imprenditrici a cercare microcrediti da istituti di microfinanza. Nell’ultimo decennio, le istituzioni per il microfinanziamento hanno avuto il compito di responsabilizzare le donne fornendo piccoli prestiti, servizi di risparmio, servizi di pagamento, trasferimenti di denaro, assicurazioni, formazione e informazioni sulla gestione di un’impresa. Ciò ha innescato l’inclusione finanziaria e l’attuazione di programmi di microcredito per le donne, nel tentativo di alleviare la povertà. Il coinvolgimento delle banche per i microfinanziamenti volti ad aumentare l’inclusione finanziaria e l’erogazione di microcredito hanno spinto il governo della Nigeria a intervenire introducendo ed elaborando alcuni schemi finanziari gestiti da agenzie governative, con l’obiettivo di costringere il settore bancario a guida privata a partecipare al processo di espansione del microcredito per le imprenditrici in condizioni di povertà.
Nonostante lo sforzo messo in atto dal governo nigeriano, le statistiche del Survey EfinA 2018 rivelano che la maggior parte delle donne ha ancora un’alta probabilità di dipendere da altri per il proprio sostentamento e che l’esclusione finanziaria femminile continua a essere più alta di quella maschile. Poche donne fanno uso di fonti formali di credito, rimesse dall’estero o risparmi, mentre la maggior parte di esse con buona probabilità farà affidamento sui propri figli in età avanzata. La maggior parte delle donne in Nigeria ancora giustifica con l’elevato tasso di disoccupazione i mancati risparmi e la scarsa utilizzazione delle banche. Riguardo l’accesso al microcredito, la maggior parte delle donne sostiene che il spesso il marito è contrario all’utilizzazione di un prestito per avviare un’attività e migliorare il proprio sostentamento, e che preferiscono piuttosto usare i servizi informali quale i collettori di risparmi. Le statistiche hanno anche dimostrato che solo l’1% delle donne in Nigeria ha una polizza assicurativa, il che non aiuta in caso di eventualità e circostanze impreviste. Per quanto riguarda le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’84% circa delle donne nigeriane possiede un telefono cellulare, il che le porta a cercare di apprendere nuove tecnologie, come l’uso del denaro mobile, le micro-assicurazioni, l’uso dei canali elettronici per pagare beni, servizi e fatture. Gli ostacoli principali individuati dagli studi per il raggiungimento dell’inclusione finanziaria delle donne nigeriane sono il basso livello di istruzione e di reddito, e la scarsa fiducia nei fornitori di servizi finanziari (Financial Service Providers, FSP).
Nel tentativo di fornire soluzioni alle quattro questioni sopra esposte e ai tre principali ostacoli al progresso dell’inclusione finanziaria femminile in Nigeria, la Banca centrale della Nigeria ha messo a punto otto obiettivi strategici prioritari. Il primo obiettivo strategico mira all’attuazione di una serie di misure che incoraggino le donne ad aprire un conto bancario, su larga scala e a breve termine. La seconda strategia ha come obiettivo il miglioramento della capacitazione e l’attuazione di programmi per lo sviluppo di competenze destinati a donne a basso reddito, grazie all’alfabetizzazione finanziaria e digitale, nel contesto di specifici comportamenti e prodotti finanziari. La terza strategia si concentra su come avvicinare le clienti a casa, attraverso l’espansione di canali di distribuzione specificamente pensati per un’utenza femminile. Il quarto obiettivo strategico mira allo sviluppo di sistemi per la raccolta di dati disaggregati per genere, al fine di soddisfare le esigenze dei fornitori di servizi finanziari e delle autorità di vigilanza governative. Il quinto obiettivo strategico completa e consolida il contesto abilitante previsto dall’ Agenda di inclusione finanziaria del governo, integrandolo con un focus sulle questioni di genere. Il sesto obiettivo strategico è volto a sviluppare prodotti finanziariamente sostenibili e sistemi di consegna mirati alle esigenze delle donne a basso reddito. La settima strategia è volta a promuovere a livello industriale l’espansione del Sistema di consegne finanziarie (Delivery Financial Service, DFS) e di soluzioni tecniche per la finanza (Fin-Tech) per migliorare l’inclusione finanziaria delle donne. L’ottavo e ultimo obiettivo mira alla costruzione di una cultura di leadership femminile e di reclutamento di personale femminile nelle istituzioni finanziarie e in altre agenzie chiave.
Un elemento fondamentale per il raggiungimento del più ampio obiettivo di raggiungere l’emancipazione economica e sociale delle donne nigeriane va individuato nel microcredito e nell’inclusione finanziaria. Si tratta essenzialmente di una spinta a migliorare i mezzi di sussistenza e a promuovere l’emancipazione economica e sociale femminile, portando così alla prosperità delle donne nigeriane, delle loro famiglie e delle loro comunità. La proposta di far utilizzare alle donne un’ampia gamma di prodotti e servizi finanziari è preziosa e convincente, specie se verrà adattata alle loro esigenze e fornita comodamente. Pertanto, sulla base delle strategie individuate, la scelta di perseguire l’inclusione finanziaria attraverso l’obiettivo di genere ha richiesto – e richiede – lo sforzo di un’ampia parte del settore finanziario e di altri stakeholder ben allineati con la Banca centrale della Nigeria, investita del ruolo di leadership generale di questo processo.
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Foto Credits:
WeMUNIZE, USAID Nigeria Photos by KC Nwakalor for USAID / Digital Development Communications , Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0).
Harvesting crops. Nigeria. Photo: © Yosef Hadar / World Bank, Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0). Attraverso Flickr