Taiwan ha 23 milioni di abitanti. Di questi, oltre il 95% sono cinesi Han, e circa il 2% aborigeni austronesiani che vivono principalmente nelle zone di montagna. Circa il 78% della popolazione risiede in aree urbane. I dati del 2016 indicavano un PIL pro capite pari a circa 22,541 dollari americani. Il tasso di disoccupazione registrato a marzo del 2018 era del 3,6%. A Taiwan la povertà era un fenomeno diffuso, dopo la seconda guerra mondiale. Tuttavia, il successo delle strategie governative orientate all’esportazione negli anni Sessanta e Settanta ha portato a una eccezionale crescita economica, con risultati da primato nella distribuzione del reddito e con una significativa riduzione della povertà. Con il decollo dell’economia, le disuguaglianze reddituali hanno poi cominciato a crescere e sono gradualmente diventate un problema.
La povertà costituiva raramente oggetto di dibattito prima del 1987, quando Taiwan era ancora sottoposta alle leggi marziali. Rispetto ai fattori etnici o geografici, oggi la povertà appare più strettamente legata allo sviluppo economico del paese nel suo complesso. L’economia di Taiwan è passata dalla fase della produzione di componenti per terzi (OEM – Original Equipment Manufacturer) degli anni Settanta e Ottanta a quella della progettazione e produzione per terzi (ODM – Original Design Manufacturer) negli anni Novanta.
A partire dal 2000, il governo ha cercato di stimolare le aziende manifatturiere a passare dalla fase ODM a quella della produzione di prodotti finiti (OBM – Original Brand Manufacturer), ma fino a oggi senza molto successo,
Poiché l’industria manifatturiera ha un ruolo centrale in un’economia orientata all’export, la riduzione dei costi di produzione ha sempre costituito uno dei principali obiettivi degli imprenditori di Taiwan. Dagli anni Novanta in poi, molti industriali hanno spostato i loro impianti all’estero, per avere manodopera più a buon mercato.
A partire dal 2010, oltre il 50% per cento delle merci esportate risulta prodotto fuori da Taiwan. Come risultato, un gran numero di lavoratori non qualificati si sono trovati in condizioni di disoccupazione.
A peggiorare la situazione c’è il fatto che negli ultimi anni Taiwan ha fatto registrare una forte diminuzione del tasso di natalità. Nel 2018, il tasso globale di fertilità è risultato pari a 1,1. Il governo considera questo fenomeno come un grave problema nazionale. Le preoccupazioni del governo per la povertà riguardano quindi principalmente i cittadini anziani, i genitori soli (in maggioranza donne) e i lavoratori poco qualificati.
A Taiwan l’attuale metodo di valutazione della soglia di povertà viene spesso messo in discussione, poiché viene misurato in base a una soglia di povertà corrispondente al 60% del reddito medio disponibile pro capite. Per effetto di tali criteri restrittivi, nel 2017 solo l’1,78% della popolazione ha avuto i requisiti richiesti per ottenere sussidi sociali.
Tuttavia, un’indagine a livello nazionale effettuata nel 2015 dal Pew Research Center statunitense indicava, riferendosi ai dati per l’anno 2011, che solo l’1% della popolazione era in stato di povertà o percepiva redditi troppo bassi, e che la povertà a Taiwan poteva essere considerata pressoché assente.
Attualmente il governo è impegnato in costanti iniziative per alzare il criterio della soglia di povertà e fare in modo che un maggior numero di persone possa ottenere sussidi. Ciò si riflette anche sui cambiamenti a livello di stanziamenti di spesa pubblica. Prima del 1994, la spesa pubblica netta per l’assistenza sociale era inferiore al 10%. A partire dal 2012, costituisce la seconda voce di spesa in assoluto (si veda la Tabella 1).
A Taiwan la povertà è inoltre alleviata dal sistema pubblico generalizzato di assicurazione sanitaria nazionale (NHI – National Health Insurance) e dall’opera di organizzazioni filantropiche forti e attive.
La NHI consente a chiunque sull’isola di godere dello stesso accesso alle cure mediche, a un costo molto contenuto. Sussidi assicurativi sono forniti a chi si trova in condizioni difficili. Inoltre, organizzazioni benefiche come l’influente gruppo buddista Tzu Chi (che a Taiwan conta su un numero stimato in cinque milioni di membri, e su oltre due milioni di volontari a livello globale) svolgono un compito di fondamentale importanza nell’aiutare i poveri di Taiwan.
Tabella 1 Principali voci della spesa pubblica a tutti I livelli (%)
Se si confronta la distribuzione del reddito a Taiwan con quella di alcuni paesi europei e con quella degli Stati Uniti, il livello di disuguaglianza economica nell’isola appare non molto diverso da quello delle nazioni occidentali europee.
Distribuzione del reddito negli USA e in alcuni paesi europei